Crocefieschi è un piccolo Paese, spesso non appare neppure sulle cartine geografiche, ma la “grandezza” del borgo va al di là delle sue dimensioni fisiche; essa invece si lega alle sensazioni che il luogo riesce a trasmettere e sovente minuscoli angoli di mondo diventano “universo”; la pace che vi regna ed ogni elemento, alberi, vicoli, fontane suggeriscono l’illusione e forse la certezza di afferrare, anche solo per un istante, il senso della vita, la reale misura dell’uomo.

Luoghi simili possono essere amati follemente, assumendo la dimensione di persona, oppure detestati irrimediabilmente, come “fuori dal mondo”. Se si amano, si impara a conoscerne l’animo, annusandone l’aria, percorrendone i sentieri, provando in moto di familiarità nello scorgere le crepe nei muri delle vecchie case, come se tutto potesse portare l’uomo a conoscere il segreto delle cose, a chiudere il cerchio e forse a sentirsi semplicemente uomo.

Crocefieschi è uno di questi strani posti in cui ci si può “perdere”, rapiti dalla sua dimensione immaginaria, capace di suscitare sentimenti forti sino a quasi onorarlo per il suo essere ingenuamente speciale.

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